Filosofia del trekking
(tratto dal sito www.trekkingitalia.com)
Trek, vale a dire traccia, sentiero, percorso su tracce.
Da cui Trekking, cioè l'andar per tracce e sentieri, percorrendoli e tracciandoli nel percorrerli (trekking, alla lettera, potrebbe anche voler dire "il tracciare").
Riproporre il senso del nome a cui ci ispiriamo, significa riscoprire la filosofia della nostra proposta.
Le tracce indicano il cammino, ma non danno certezze, si cercano, si scoprono, si "tracciano" appunto e si cancellano. Le tracce sono leggere.
Per fare trekking bisogna muoversi soprattutto a piedi, ma non solo: con tutto ciò che proceda con lo stesso stile, leggero.
Il rischio per il rischio, l'agonismo e la competizione "contro" la natura, la difficoltà tecnica ripetuta, cercata e voluta, sulla neve, in roccia e sul fiume, in mare che sia, hanno anch'essi lo stile opposto al trekking: il narcisismo, la presunzione, la certezza, l'individualismo…… Non fanno per noi.!
In che luoghi si può fare trekking, lasciando e cercando tracce e sentieri? Ovunque. Ovunque l'ambiente si presti ad essere ancora scoperto. Sui monti, in valle, in collina, in pianura, sulla costa, sull'isola, nella palude, sul fiume, nel bosco e nella prateria, nella città stessa, perché no? Infatti l'ambiente è sintesi di natura e cultura: le tracce sono lasciate dall'uomo e il trekking cerca anche i segni dell'uomo: l'arte, il cibo, la casa, la festa, la fede.
L'andar per tracce è anche andar per tappe. E' un andare nomade. Si pianta la tenda e la si spianta. Si trova un ricovero, un giaciglio e lo si lascia.
Quanto dura un percorso? Un mese, ma anche un giorno solo, un pomeriggio o mezz'ora soltanto, e noi soprattutto questi tempi brevi ci possiamo permettere. Ma non c'è limite, nel tempo. Lo scegliamo noi.
In fondo anche il nostro progetto di creare una rete sentieristica a Castel d’Aiano è stato un trekking… che però non finirà mai, perché adesso che c’è … và mantenuta.!